NoCanal: sotto il ponte di via Novara l’acqua non scorre

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Un migliaio di cittadini ha riempito questa domenica le strade e i parchi dei quartieri Baggio e Gallaratese per dire no alla via d’acqua, il progetto di Expo2015 ostile al verde pubblico, generatore di debito e di potenziali speculazioni edilizie, oltre che brutto ed inutile. Di questi quattro mesi il blocco dei cantieri e la fallita trattativa col Comune di Milano (più che con l’intrattabile Expo SpA) sono stati i momenti più visibili di un processo politico meno visibile in cui, attraverso la condivisione di saperi, di sforzi, di spazi e di bisogni una rete di cittadini prevalentemente abitanti in zona (ma non solo), una parte della città, ha deciso di dire no ad un progetto specifico di Expo 2015 opponendosi di conseguenza alla logica padronale che la società amministratrice del grande evento (su delega delle giunte locali) vuole imporre a tutto il territorio vittima dell’accadimento planetario.

Con l’aiuto del primo #spaventaruspe, il nuovo supereroe che ci proteggerà dall’irruenza delle recinzioni che già deturpano quattro parchi, il movimento NoCanal è destinato a crescere ed a diventare soggetto determinante in difesa dei quartieri vittime del sopruso e del resto della metropoli che si trova a pagare l’intera operazione di Expo (e dei debiti che ci lascerà in eredità).

I prossimi passaggi, a partire dall’assemblea pubblica in via degli Ulivi 2 – Arci Olmi e dai presidi che in settimana si focalizzeranno sul parco Pertini, scriveranno una storia che Comune di Milano ed Expo Spa pensavano fosse chiusa e che invece è ancora tutta da definire.

Siamo tutti sintonizzati, siamo tutti NoCanal!

e il 22 febbraio..

Lotte territoriali dentro e contro l’evento totale

Il 16 novembre i territori sotto attacco di questo paese si sono mossi in direzione contraria rispetto a chi li governa, in opposizione a coloro che li vorrebbero ridurre a mero spazio da “valorizzare” economicamente. La politica del cemento, del debito e della speculazione ha sede nei diversi territori ma oramai è sempre più evidente il legame che le unisce all’interno di un fronte che sempre più reclama un modello economico e sociale differente da quello che si vorrebbe far rinascere attraverso una “ripresa” che non avverrà mai.Contro il Tav, contro il biocidio, contro la frode dell’housing sociale, contro Expo e le sue inutili grandi opere. Questi sono stati gli assi su cui la giornata del 16 si è sviluppata. In maniera per noi sorprendente, come abbiamo potuto notare al Parco Trenno dove centinaia di cittadini contrari alla cementificazione di una parte del parco hanno prima svolto una pubblica assemblea poi sono entrari nella zona996961_741533259193565_1924649104_n

recintata dove, fra circa due settimane, le ruspe di Maltauro devasteranno il verde conquistato dagli abitanti del quartiere. Ovviamente la vicenda non è presente fra le notizie di giornata dei media mainstream, impegnati a glorificare Expo2015 come volano attraverso cui tutto viene giustificato, dagli appalti concessi a società in passato sotto processo per implicazioni con associazioni mafiose (fra cui la Maltauro stessa) al consumo acritico di suolo alla corsa sconsiderata al mattone alla voragine che sta aprendo nei conti pubblici degli enti locali coinvolti, oltre che ad offrire un supporto a quel sentimento di unità nazionale esemplificato dalla grande coalizione attraverso cui i poteri forti sperano di portare a termine le tanto agognate riforme strutturali, una sorta di soluzione finale rivolta al conflitto sociale. Leggi tutto “Lotte territoriali dentro e contro l’evento totale”

Questa via d’acqua non s’ha da fare..

I colori dell’autunno sono già vivaci, sugli alberi del Parco di Trenno, quando in un giorno di ottobre, come funghi, sui suoi prati spuntano le prime cantierizzazioni per quella che dovrà diventare la Via d’Acqua per Expo2015. Inaspettata e inattesa per molti (non per chi come noi denuncia da mesi inutilità, costi e devastazioni dell’opera – vedi qui gli approfondimenti del caso:

Quartieri impermeabili alla via d’acqua | ExpoPolis | Glossario sulla via d’acqua | Sole 24ore

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La comparsa delle recinzioni provoca l’immediata reazione degli abitanti della zona e dei numerosi milanesi che abitualmente passano le loro giornate sui prati del Parco Trenno, tra partite a pallone, pic nic, relax e passeggio. Come già accaduto al Parco Cave e al q.re Gallaratese, per il Parco Pertini, non si capisce perché si debba distruggere aree verdi apprezzate e vissute da migliaia di persone ogni anno, per realizzare un canale di cui pochi sanno senso e dettagli. Leggi tutto “Questa via d’acqua non s’ha da fare..”