Questo mercoledì saremo ospiti di un’iniziativa dell’Assemblea della Statale dal titolo Le grandi opere inutili a che servono?
Il nostro contributo a più voci costruirà un ponte semantico tra l’esperienza di critica ad Expo 2015, il suo ruolo per le trasformazioni urbanistiche e simboliche della città di Milano, e l’attuale candidatura alle Olimpiadi 2026.
Nel mezzo c’è, evidentemente, il legame insistente tra l’evento e l’economia delle grandi opere inutili, nocive e imposte, che rende possibile l’happening stesso.