Un migliaio di cittadini ha riempito questa domenica le strade e i parchi dei quartieri Baggio e Gallaratese per dire no alla via d’acqua, il progetto di Expo2015 ostile al verde pubblico, generatore di debito e di potenziali speculazioni edilizie, oltre che brutto ed inutile. Di questi quattro mesi il blocco dei cantieri e la fallita trattativa col Comune di Milano (più che con l’intrattabile Expo SpA) sono stati i momenti più visibili di un processo politico meno visibile in cui, attraverso la condivisione di saperi, di sforzi, di spazi e di bisogni una rete di cittadini prevalentemente abitanti in zona (ma non solo), una parte della città, ha deciso di dire no ad un progetto specifico di Expo 2015 opponendosi di conseguenza alla logica padronale che la società amministratrice del grande evento (su delega delle giunte locali) vuole imporre a tutto il territorio vittima dell’accadimento planetario.
Con l’aiuto del primo #spaventaruspe, il nuovo supereroe che ci proteggerà dall’irruenza delle recinzioni che già deturpano quattro parchi, il movimento NoCanal è destinato a crescere ed a diventare soggetto determinante in difesa dei quartieri vittime del sopruso e del resto della metropoli che si trova a pagare l’intera operazione di Expo (e dei debiti che ci lascerà in eredità).
I prossimi passaggi, a partire dall’assemblea pubblica in via degli Ulivi 2 – Arci Olmi e dai presidi che in settimana si focalizzeranno sul parco Pertini, scriveranno una storia che Comune di Milano ed Expo Spa pensavano fosse chiusa e che invece è ancora tutta da definire.
Siamo tutti sintonizzati, siamo tutti NoCanal!