Appunti su Sblocca-Italia e la lotta che ci aspetta

cantiere

Anzitutto due premesse dovute:

  • lo Sblocca-Italia è già legge, quindi non c’è da fermarlo (molto difficile proprio per la sua natura, come vedremo fra poco), caso mai da incepparlo e renderlo impraticabile;

  • in secondo luogo, una lotta contro le devastazioni che autorizza e incrementa esiste già da tempo, in particolare nel centro-sud, riconoscibile nella rete Blocca lo Sblocca-Italia.

I movimenti e i comitati che si sono opposti a vario titolo al modello Expo e alle sue opere connesse sapevano che questa lotta, culminata nel corteo del Primo Maggio (giornata che ha visto, nonostante tutto, la partecipazione di oltre 40.000 persone su parole d’ordine politiche e su una forma meno da street parade della tradizionale MayDay), era solo un tassello di un percorso ben più ampio e di lungo respiro.

Infatti, mentre Expo2015 giunge al termine, il suo ruolo di laboratorio dell’eccezione permanente nel campo del lavoro e della governance territoriale si è consolidato e ha fatto scuola e lo Sblocca-Italia ne rappresenta uno dei figli legittimi. Tuttavia la sua pericolosità è di molto superiore alle normative con cui sull’onda del ritardo e della contingenza si è gestita Expo: nato come decreto di emergenza con validità massima di 90 giorni (cosa poco funzionale per processi di trasformazione di lungo periodo come quelli contenuti all’interno della legge), è stato poi trasformato in legge nazionale, valida quindi su tutto il territorio e senza limiti temporali, mantenendo tuttavia nel suo funzionamento l’inclinazione antidemocratica del decreto a breve termine. Lo Sblocca-Italia, catalizzatore di trasformazioni territoriali, rende norma il commissariamento, la centralizzazione decisionale e la marginalizzazione delle istituzioni locali di rappresentanza. Leggi tutto “Appunti su Sblocca-Italia e la lotta che ci aspetta”

Cronache n. 01 | La minaccia fantasma

Dopo avervi offerto il bollettino NoExpo, appuntamento settimanale in cui, attraverso brevi report, abbiamo accompagnato il passo stanco del mega-evento verso la giornata di apertura e l’altrettanto stanco passo del militante NoExpo verso la contestazione del primo maggio, vi offriamo da oggi, ogni mercoledì, le cronache del Decumano: una sorta di resoconto dalla città vetrina del nostro inviato Felix Magath.

expo-milano-4

Cronache dal Decumano

La minaccia fantasma
Una linea retta è il culmine della sperimentazione architettonica milanese. Leggi tutto “Cronache n. 01 | La minaccia fantasma”

Bollettino Finale | Resisteremo un secondo più di Expo2015

expo flop

 

Expo2015 è un flop, un buco che rischia di far crollare ogni equilibrio sociale esistente. C’è però un’Italia che non si rassegna, coordinata dal Renzismo (un progetto di governo con un orizzonte ventennale), un’Italia che vuole fare squadra con chi tira le fila a livello economico e sociale. Che paese è? E’ l’Italia dei palazzinari, ora internazionali, che a suon di cemento hanno ricostruito il territorio e lo hanno piegato alle logiche della rendita. E’ il paese della grande finanza, che ha scommesso forte su Expo consapevole che anche in caso di buco una nuova infornata di cash pubblico risolverà tutto. E’ l’Italia dei soliti noti, a capo di imprese in grado di vivere solo depredando fondi pubblici (CMC, Mantovani, Impregilo ecc ecc). E’ l’Italia dei caporali e di molti padroncini, spesso messi in rete dalla ndrangheta, attenti profittatori delle occasioni in cui i controlli sul lavoro diventano difficili ed inefficaci. E’ l’Italia di chi vuole sconvolgere tutto per non cambiare niente, il solito belpaese raccontatoci dalla grande stampa, il paese  in cui i disoccupati non lavorano perché non hanno voglia di lavorare, il mercato deve gestirsi da sé ed i lavoratori devono rimboccarsi le maniche per il bene di chi governa.

MANIFESTO MAYDAY

Gli attori che compongono questa narrazione ogni giorno, nello specifico #expottimista, sparano numeri a caso (il caso dei biglietti venduti non si sa come e soprattutto a chi, però sappiamo di un’intensa campagna sconti, ora anche per i dipendenti del Comune di Milano), commentano sereni l’ennesima tangente (Maltauro e soci, ovvero la “cupola di Expo”, non ce la dimentichiamo, ma perché non ricordare gli ultimi exploit di Bobo Maroni?), parlano un giorno di ogm free ed il giorno dopo di ogm, offrono posti di lavoro non pagato e, per citare un episodio recente, non trovano personale iperqualificato da inserire negli splendidi stage da 500 euro al mese. Senza alloggio e senza mezzi pubblici. Tutto con soldi puramente pubblici. All’interno di un’azienda che pratica l’entropia come modello organizzativo. Gli stessi attori che in questi giorni, finite le cartucce, stanno mettendo in scena una campagna d’odio, di diffamazione e di repressione (passando anche ai fatti) nei confronti dei “NoExpo”.
Li abbiamo conosciuti uno ad uno nel corso dei bollettini NoExpo, un appuntamento settimanale attraverso cui abbiamo raccontato le malefatte Expottimiste e la cecità programmata di un mainstream che ha offerto il proprio endorsement ad Expo2015 previo lauto assegno versato in aiuto delle dolenti casse dei più prestigiosi giornali della penisola.5 giornate
Anche con questo bollettino vi abbiamo in questi mesi offerto una narrazione differente, ora vi chiediamo di unirvi a noi in quel che saranno le prossime cinque giornate di Milano, vi chiediamo di passare all’azione con l’obiettivo di uscire dalla spirale negativa acuita dal megaevento e di diventare protagonisti del vostro/nostro territorio.
Non ci meritiamo questo scenario, non ci rassegniamo, non ci pieghiamo ai voleri della giunta di Expopolis!

 

 

Impedire la parata neofascista del 29 aprile

liberiamociOggi si inaugura la “casa della memoria”, domani tutti in corteo a ricordare e festeggiare i 70 anni della Liberazione dal nazifascismo ma…

C’è un ma. Mercoledì prossimo, a Milano, è prevista una brutta e pericolosa provocazione per la memoria e il presente della città medaglia d’oro della Resistenza. Il 29 aprile un corteo della destra istituzionale e di gruppi neofascisti e neonazisti, vorrebbe inquinare giornate solari per tutti noi. Leggi tutto “Impedire la parata neofascista del 29 aprile”

Bollettino n.14 | Ultime offerte!

primo maggio 2015
Saldi
E’ stata la settimana degli accordi sindacali!
Vi potrà sembrar strano, ma a meno di due settimane dal via ancora non erano stati raggiunti fondamentali accordi sindacali utili a far partire le operazioni di Expo2015. Con questo non vogliamo assolutamente dire che sono state trattative svoltesi col coltello alla gola delle organizzazioni sindacali coinvolte, vogliamo solo ricordare che di responsabilità si muore.
In primis l’accordo ATM che regala (è proprio il caso di dirlo, regala) alla città un servizio attivo 24 ore su 24 messo in piedi non tanto da nuove assunzioni quanto da un maggior lavoro straordinario dei già presenti dipendenti ATM. Lavoro straordinario pagato il 10% in più nei 6 mesi di Expo e con un bonus dai 30 ai 120 euro per chi lavorerà il primo maggio. Se queste ore fossero ricoperte da nuovi assunti il lavoro orario sarebbe stato pagato da norma e tutti i tramvieri avrebbero potuto riposare meglio e far le ferie a piacimento. Ad Expopolis però funziona così, tanto che sulla falsa riga dell’incentivo a piramide Atm è stato formulato e firmato dalle oo.ss. l’incentivo Expo per i dipendenti della pubblica amministrazione, in particolare la polizia locale, favorita dalla misura in maniera così preponderante da far titolare ai giornali “accordo fra comune di milano e polizia locale”. Ad Expopolis i diritti si vendono al grammo!
Bagarini
Numeri precisi sui biglietti venduti non ne abbiamo, abbiamo però un pretendente al record Expo per i biglietti comprati, il brillantissimo Alessandro Rosso! Il mitico imprenditore……ha prima comprato 750 mila biglietti come Alessandro Rosso Group, poi con Best Tours, società di cui è presidente, ne ha comprati altri due milioni. Non sappiamo, a questo punto, se nelle sue mani ci sono 2 milioni di biglietti o 2 milioni e 750 mila biglietti, Alessandro però diventa così il rivenditore numero uno! Si dichiara Expottimista ma quanti biglietti ha venduto sino ad ora è un segreto che non ci vuole rivelare! Dopotutto dovrebbe esserci grato poiché gli abbiamo permesso di lucrare attraverso l’edificio pubblico divenuto hotel 7 stelle sito in galleria Vittorio Emanuele.
Oggi Alessandro punta forte su Expo2015, continua ad aprire attività finanziare progetti e comprare biglietti. Se andrà male potrà sempre scappare in Cina, dove si trova un’importante filiale del suo gruppo, se va bene potrà prendere i propri guadagni da semimonopolista del settore turistico e portarli nei pressi della prossima bolla turistica.
numero14
Palloni
Doppio excursus expocalcistico: il logo Expo2015 comparirà i prossimi mesi anche sulle maglie dei gobbi: Buffon e soci sosterranno il gruppo di famiglia (Fiat Chrysler, official partner di Epxo2015 nelle partite contro Torino, Lazio e Fiorentina) e Demetrio Albertini (trombato dalla corsa alla presidenza per la FIGC) coordinerà le non meglio precisate attività sportive legate ad Expo2015 che per ora consistono nella partita Zanetti and friends, la solita kermesse di pensionati dei tacchetti in prima linea contro la povertà che così abilmente hanno eluso attraverso una carriera calcistica molto remunerativa.
Esodi
Protesta dei sindaci dei comuni limitrofi per quanto riguarda l’aeroporto commerciale di Expo2015, poco conforme alle norme internazionali (linkiesta aeroporto bresso): lo vogliono ritirare da Expo, così come quelle scuole che han disdetto la gita ad Expo e come gli Scout che han proposto il ritiro dell’AGESCi dal megaevento , cresce la paura per Sala e co.: nel deserto sarà difficile nutrire le ambizioni di chi ha creduto al progetto e probabilmente la corsa di Peppino a Palazzo Marino subirà un definitivo arresto.
Teo
Dopo aver fatto un giro negli States, Il primo ministro torna al lavoro in quel di Pompei. Per l’occasione Teo ha rinfrescato il cavallo di battaglia del paese che ce la farà nonostante i gufi. Non sarà un problema se un bel po’ di opere non saranno pronte il primo maggio, ogni giorno di ritardo anzi non sarà un dramma ma un incentivo a correre di più per le prossime occasioni. C’è sempre un modo per rigirare la frittata, c’è sempre un modo per ribaltare le critiche, c’è sempre un modo per ricordare che i visitatori del megaevento saranno 20 milioni. C’è sempre un modo, soprattutto, di spronare le masse a lavorare tutti nella stessa direzione, per il bene del paese, per arricchire i soliti noti e per aumentare il livello di disuguaglianza sociale. Noi non ci saremo caro Teo, noi il 29 aprile ricorderemo che la Resistenza non è solo una ricorrenza, il 30 aprile scenderemo in piazza con gli studenti (e lo rifaremo nello sciopero di maggio contro la riforma Giannini), il primo maggio sciopereremo Expo nel #NoExpoMayday