Lo scorso 17 ottobre siamo stati ospiti di una giornata dedicata al Diritto alla Città. Il nostro contributo (qui in originale) sarà pubblicato nel catalogo del mese del MACRO.
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Il diritto alla città pubblica.
Da Lefebvre ad Harvey con raccomandata di ritorno: il caso Milano.
Il primo elemento d’interesse del Diritto alla città è legato all’opportunità, che questa chiave interpretativa del fatto urbano offre, di chiarire un equivoco senza tempo: gli attivisti, i gruppi, le coalizioni sociali che si battono nell’arena cittadina non hanno velleità di muovere “contro” la città, piuttosto dentro un perimetro definito da densità di azioni, relazioni e contraddizioni. Dunque all’interno di questa cornice teorica anche la lotta politica, nel suo riconoscere la presenza di vita all’ombra di architetture e sottoservizi, assume il valore di una dichiarazione d’affetto per quegli spazi che, attraverso la produzione di vita e l’esercizio della prossimità, assumono il tenore di luoghi.