La vaga sensazione di essere presi in giro

Profilo Facebook di Pierfrancesco Maran
5 giugno 2018

In Via Noe una nuova residenza universitaria con servizi per il quartiere
Questa mattina ho visitato il cantiere della nuova residenza universitaria che aprirà a gennaio 2020 in Via Noe.
E’ l’edificio chiuso da alcuni anni ex Faes, a fianco alla Chiesa, e una volta aperto ospiterà oltre 100 studenti.
Non è una struttura convenzionata, quindi i prezzi sono di mercato, ma per noi è una strategia importante far emergere il sommerso e garantire agli studenti, anche a prezzi di mercato, strutture a loro dedicate.
Una delle cose interessanti è che il cortile verrà in buona parte convertito a verde e aperto alla cittadinanza sia con una caffetteria sia con spazi di workshop. Penso che questo possa aiutare a rivitalizzare quel sistema di vie tra il Bar Basso e Piazza Leonardo dove oggi gli elementi attrattivi da questo punto di vista son pochi, aiutando quindi anche gli esercizi commerciali limitrofi.
I proponenti son gli stessi del progetto sui navigli (l’edificio che aveva sopra la maxi antenna) di cui abbiamo parlato in un post anche qui qualche settimana fa.
In giornata troverete maggiori dettagli anche su UrbanFile che ha visitato il cantiere con me.

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Città studi: una questione aperta, una proposta per continuare

 

Parigi, 1953
Intorno alle metà dell’800, durante il regno dell’imperatore Napoleone III, fu scelto come prefetto di Parigi il Barone Haussmann, uomo forte e deciso, descritto dalle cronache del tempo come intelligente, ambizioso e subdolo.
La trasformazione che il Barone impose a Parigi fu drastica. Adottò come nobile alibi la creazione di una nuova città, pulita e luminosa, capace di garantire, sul piano igienico e sanitario, condizioni minime di vivibilità per le masse di contadini che dalle campagne si riversavano nella capitale. In effetti la sua opera, sorretta da scrupolosità balistica, mirò alla completa distruzione di quel reticolo di vie e viuzze contorte del centro – famosa era la zona del mercato di Les Halles – che erano luoghi di epidemie ma soprattutto di rivolte.
Hausmann sventrò tutto. Trasformò l’urbanistica – se tale fu la sua competenza – in una scienza al servizio del potere, della forza e della repressione. I nuovi grandi viali dovevano essere percorribili da carri e cavalieri, e non dovevano offrire riparo dai colpi di cannone. I nuovi isolati di geometrica precisione trasformarono la Parigi di Hugo nella Città degli Eventi (oggi diremmo la città vetrina) e diedero impulso ad una innovativa dinamica speculativa, meglio nota come rendita.
I problemi veri rimasero irrisolti. I poveri rimasero irrimediabilmente poveri, i ricchi diventarono se possibile più ricchi, il potere ne approfittò per rinforzarsi.

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