L’alta velocità è ovunque, ma non per questo molliamo la presa. Il Tav in valle non s’ha da fare! Le nocività ci circondano, imponendo precarietà debito cemento, ma nemmeno qui molliamo. Expo 2015 non la vogliamo!
Tav ed Expo. Opere speculative di un capitalismo rapace, che ottimizza il profitto attraverso lo sfruttamento dei territori. La valle. La città. Territori vivi. Interpretati come luoghi senza vita né storia.
Legandoli a una prospettiva di sviluppo di classe, a promesse di lavoro per tutti, a immaginari di ripresa. Menzogne. In cui pochi lucrano, a tutti resteranno eredità pesantissime.
Grandi opere e grandi eventi come nodi in cui si scontrano volontà affaristiche e necessità vitali. Precipitati di due modi di vedere e volere. Abbiamo una valle che rifiuta questo destino imposto. Vogliamo una
città che faccia altrettanto. Noi ci siamo.
Partiamo insieme, partiamo NoTAV. Torniamo insieme, torniamo NoEXPO.