Intervento OffTopic
01 lallo
Presentazione tesi
02 tani
Abstract della tesi presentata
In occidente le grandi città della nostra epoca, sviluppatesi a partire dalla seconda metà del XX secolo, hanno contribuito e tutt’oggi contribuiscono al cambiamento delle fondamenta sociali ed economiche della nostra società.
Nasce così in questo contesto il termine “città globali”: centri urbani per cui il semplice termine ‘città’ sembra ora riduttivo e privo di significato. Tali contesti urbani appaiono da un lato legati ad ambiti territoriali di prossimità e dall’altro a forme di legame economico, sociale ma anche territoriale che supera gli stessi confini nazionali, creando un network di legami transnazionali.
I fattori economici e istituzionali delle cosiddette “città globali”, che appunto hanno portato ad un cambiamento radicale della società, giocano un ruolo fondamentale nel riassetto generale anche di quei territori e di quei centri urbani che non portano le stesse proprietà, dando vita ad una molteplicità di problematiche e conseguenze che colpiscono questi “territori altri”.
In particolare in questa tesi si prenderà in considerazione il ruolo che sta giocando il fattore immigrazione nel rapporto tra queste diverse entità territoriali. E’ infatti certo che il fenomeno sin qui descritto porti a cambiamenti sovralocali che non possono avvenire senza lo spostamento di soggetti da un territorio all’altro e cioè senza i “flussi migratori”.
Studiare i flussi migratori già avvenuti nelle città globali e quelli che avverranno nel quadro nazionale in considerazione (Italia) è solo una parte di questa tesi. Secondo alcune teorie sulla città globale (Sassen, ….), considerate in questa ricerca, i centri urbani stanno assistendo ad un cambiamento sociale che porta a condensare le diverse classi sociali in due grandi fasce analitiche e descrittive, gli “High Skilled Workers”, lavoratori con alte competenze professionali e i “Low Skilled Workers”.
Parlare di tale fenomeno significa mettere in campo un importante dualismo che per certi versi si sta sviluppando anche nelle società europee, esso porta alla compresenza di due classi sociali dalle profonde diversità e per alcuni tratti quasi in opposizione e conflitto l’un l’altra.
Una gran parte di questa tesi è dedicata alla fascia di popolazione rappresentata dagli studenti stranieri, o meglio a quella fascia di popolazione straniera di HSW in potenziale.
Tale fascia di popolazione può essere considerata come “mediana e transitoria” ai due grandi blocchi sociali generati nella città globale (gli HS e gli LS) e allo stesso modo trova al suo interno numerose particolarità e differenze; in particolare abbiamo quella tra i probabili HS (studenti) figli degli immigrati che sono venuti in Italia come Low Skilled che rappresentano un primo fattore di mobilità sociale, e gli studenti che vengono in Italia per formarsi in qualità di HS, già in qualche modo appartenenti alla elitè transnazionale. Entranbe queste categorie per quanto definite da differenze sostanziali, verranno però accumunate all’interno della tesì in virtù delle competenze e delle capacità attivabili in quanto studenti.
Da questi ragionamenti, che prendono spunto da analisi a scala internazionale e vengono successivamente declinati a scala nazionale, in questa tesi si è scelto di indagare il caso milanese, non solo per il suo potenziale di generare nuovi High Skilled, ma anche per le opportunità che offre nel campo lavorativo e quindi di attrarrazione di popolazione straniera; fattori che la avvicinano, più che ogni altro caso nazonale, alla rappresentazione della città globale.
A partire dalla descrizione della condizione milanese si è deciso di declinare i ragionamenti portati avanti nei capitoli iniziali in un caso studio progettuale fortemente locale: San Siro, cercando in ultima analisi di rovesciare la consequenzialità apparentemente meccanicista che vede il globale declinarsi alla scala locale a cascata, cercando di agire puntualmente e localmente per ribaltare la visione delle politiche anche a scala più ampia. Si è voluto così operare un “salto” che vede nel locale una possibile entrata delle politiche anche, ma ovviamente non solo, per problematiche innescate su altre scale.