ANNI PLUMBEI

Ciclo di incontri su conflitto sociale e Stato dagli anni Sessanta al DDL 1660

La “stagione dei movimenti” (1968-1977) e il lungo ciclo di conflitto sociale iniziato negli anni ‘60 e terminato negli ‘80, è chiamato con lo stereotipo di “anni di piombo”. Ma riprendendo il titolo corretto del film di Margaret Von Trotta da cui è tratto, si dovrebbe parlare di anni plumbei: il “grigiume” fu quello imposto dallo Stato, che non aveva fatto i conti con il proprio passato fascista, verso la “la grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale” di quel decennio, il cui peso sentiamo ancora oggi. Proveremo a decostruire narrazione egemone e stereotipi attraverso parole e immagini, memorie e ricostruzioni di libri, film e documentari sul tema.

Leggi tuttoANNI PLUMBEI

Buon compleanno Piano Terra! 13 anni dello Scarraffone di Isola

Il 2 marzo 2012 un gruppo di collettività impegnate in percorsi di lotta nel precariato e contro la città-vetrina, che avevano attraversato i conflitti di Isola-Garibaldi degli anni precedenti, liberavano uno spazio abbandonato in uno degli ultimi caseggiati popolari del quartiere: nasceva così l’esperienza di Piano Terra, centro sociale e politico di opposizione e radicale alternativa critica all’attuale modello di città, che questo fine settimana compie 13 anni di occupazione. La comunità pianterrestre invita tutt@ a festeggiare insieme con tre giorni di iniziative, incontri e socialità!

Leggi tutto “Buon compleanno Piano Terra! 13 anni dello Scarraffone di Isola”

Esternalizzazioni e salari da fame: con la Cultura non si mangia!

Nelle ultime settimane è stata resa nota un’indagine della Procura di Milano che ha svelato che proprio nel settore della cultura, la cooperativa F.eMa. (ora commissariata) corrispondeva ai suoi dipendenti stipendi da fame per prestare servizio presso eventi, teatri e musei.. Non è certo l’unico caso di lavoro sottopagato in città, sempre presente e sempre in crescita, in particolare su alcuni servizi dove è più facile sfruttare le fragilità dei prestatori d’opera, specie se migranti e ricattati dal rinnovo del permesso di soggiorno. E’ però un caso emblematico perchériferito alla fornitura di servizi a importanti istituzioni pubbliche, controllate da soggetti istituzionali, in un settore in cui la dimensione della cultura è sempre più subalterna al marketing della città-vetrina e della sua cornice ideologica – il territorio urbano da riempire di eventi, grandi e piccoli, da consumare veracemente e in ogni suo aspetto. Istituzioni che nel prossimo anno, nella cornice Milano-Cortina 2026, avranno un ruolo centrale. In particolare, parlando delle fondazioni alla guida del Piccolo Teatro e del Teatro alla Scala, queste, per quanto non coinvolte nell’indagine, sono il soggetto che del risparmio sul costo del lavoro si avvantaggia indirettamente. Si parla di retribuzioni considerate sotto la soglia di povertà, che oscillano tra i 4/5/6euro netti l’ora. Stipendi molto bassi che non garantiscono condizioni di vita dignitose: sono quelli che percepiscono  lavoratori e lavoratrici di molte cooperative attive nei musei, nei teatri, nelle fondazioni; custodi e maschere con un’alta qualifica di studio (lauree, master, conoscenza di una o più lingue straniere) che non costituiscono più un valore aggiunto al curriculum.

Leggi tutto “Esternalizzazioni e salari da fame: con la Cultura non si mangia!”