Finalmente è pubblico: il primo maggio il sito Expo sarà a disposizione degli avventori, a partire dalle 10, al modico prezzo di 27 euro (col biglietto iperscontato il rischio flop dovrebbe allontanarsi….). Inoltre arriva la notizia del biglietto a 10 euro per gli studenti universitari: insomma, il valore dei biglietti di Expo è in picchiata, non raccontatelo ai tour operator che ne hanno presi a quintali, ora si trovano nelle mani un bel prodotto tossico. Pare che i biglietti “studenti” verranno acquistati direttamente dalle Università: forse verranno acquisiti in eccesso per spostare il debito da Expo alle Università? A pensar male…..
L’ex ministro Brambilla si aggiunge al fronte Ni expo, con un potente attacco all’organizzazione del megaevento partito dalle pagine di CheDonna! Dopo esserne stata promotrice ed in parte creatrice, quando riscaldava la sedia del ministero del Turismo nell’indimenticabile ultimo governo Berlusconi, oggi Michela Vittoria reclama uno spazio vegano all’interno del megaevento. Per lei e per i suoi amici, presumiamo.
Il ritardo dei lavori torna al centro dell’attenzione mediatica: 9% (dichiarato un paio di settimane fa), 18% (dichiarato qualche giorno fa), 90% (mai dichiarato ma riportato dai più fanatici fra gli expottimisti), tre numeri che vi diamo per la ruota di Milano, il laboratorio di analisi più scientificamente sofisticato a servizio di Expo2015! Non servono scienziati invece per capire che dopo il primo maggio molti operai rimarranno senza lavoro. Questa è la riflessione degli operai dei cantieri Expo impegnati a ciclo continuo nello sforzo di realizzare per tempo una parte dei padiglioni Expo. Superata ampiamente la soglia possibile dello sfruttamento intensivo ed estensivo, stressando in lungo ed in largo le maglie della giornata lavorativa, questi lavoratori rimarranno a casa, disoccupati, vittime di un modello di sviluppo squilibrato e fuori controllo. Un certo Renzi li rincuora parlando del rilancio dell’occupazione attraverso le infrastrutture, forse ha in mente qualche appalto che diverrà esecutivo il 2 maggio? No, Renzi parla in termini generici, come al solito, parlando al paese: “tranquilli, la colata di cemento non terminerà con Expo2015! Il lavoro così arriverà!”. Nessun giornalista ovviamente ricorda al giovane fiorentino come il sistema Expo + grandi opere in questi anni ha contribuito al crollo progressivo dell’occupazione.
Sul versante lavoro non brilla nemmeno il Comune di Milano: nel “tavolo Expo” ancora aperto, i sindacati si sono trovati davanti a cifre riguardo ai nuovi posti di lavoro a dir poco sotto le attese: all’incirca 150 assunzioni a tempo determinato per ricoprire una mole di lavoro che decuplica le normali attività della struttura comunale, una mole che verrà gestita prevalentemente attraverso il ricorso agli straordinari (nella misura dei 2/3 dell’intero budget, 16 mln di euro) a favore del personale già in servizio. A sbaffo anche dell’economicità dell’intervento, considerato il maggior costo dell’ora in straordinario. Inoltre, lo stanziamento Expo annulla e sostituisce l�usuale budget che annualmente il Comune di Milano dedica alle assunzioni a termine. In fin della fiera Expo2015 verrà gestito senza implementazioni d’organico…..nonostante sia una grande occasione per l’occupazione…..e senza nuove assunzioni a tempo indeterminato…..#precarietà…..ma il tavolo non è ancora chiuso.
Il tema del lavoro è il fuoco infine dell’incontro datato 29 marzo in piazza della Scala convocato dalla rete dei lavoratori che si oppone ad Expo2015: la Scala è divenuta in breve simbolo delle prepotenze del governo e del disprezzo di quest’ultimo nei confronti del primo maggio e della simbologia di liberazione che ne deriva. Anche la Turandot il primo maggio è overbooking, ma verrà effettivamente messa in scena?
Preview
Il NoExpoTour: tutte le date! coming soon….
Sconti sui biglietti anche ai neo iscritti al pd, politica da supermercato