E’ una pratica di scoperta, l’esperienza dell’inaspettato, che conduce a una presenza, a una conoscenza di se stessi, della propria urgenza espressiva, della propria arte. In questo processo è importante la relazione con gli altri, la comunicazione, lo scambio, l’innesco reciproco di energia e ispirazione.
In questo senso un laboratorio è uno spazio che ci si prende per la condivisione delle esperienze e delle conoscenze di ognuno, e per un lavoro collettivo e sperimentale che si plasma sul collettivo stesso.
Innesca anche una rete di relazioni che vanno al di là del laboratorio stesso, contribuendo a creare un clima di collaborazione creativa nella città. E anche questa è presenza! E’ se stessi nello spazio!
Verrà proposto come punto di partenza del materiale tratto da alcune esperienze di improvvisazione e di seminari di improvvisazione (Arnold Dooyeweerd@Bimhuis, Tristan Honsinger, Takla…), oltre che da alcuni testi di cui il più importante è “Search&Reflect” di John Stevens.