Quest’anno parteciperemo alla MayDay, il primo maggio della rabbia precaria, con l’obiettivo preciso di traghettare la parade al 1^ maggio 2015 insieme a tutta la comunità che anima l’attitudine NoExpo e la ReteClimate.
In quella data, che non è così lontana come appare, apriranno i cancelli dell’evento che vorrebbe ridisegnare confini, stili di vita, l’anima stessa del ìla città di Milano. Con questo spirito attraverseremo il corteo di mercoledì e vi invitiamo ad essere al nostro fianco.
Comunicato Stampa
MILANO GLOBAL MAYDAY 1° MAGGIO DEI PRECARI
ORE 15.00 PIAZZALE XXV MAGGIO
CAMBIA PERCORSO e conclude la parade in Viale Liberazione nei pressi della nuova sede della Regione Lombardia
CONFERENZA STAMPA Lunedì 29 aprile 2013 alle 11,00
nella sede dell’Expo 2015 in Via rovello 2 – Milano
VERSO L’EXPO 2015, LA NOSTRA GRANDE OPERA È IL REDDITO
Anche quest’anno è Global MayDay: Milano, Vienna, Toronto, Lisbona, Stati Uniti, Amburgo, Rhur solo per citare alcune delle piazze e delle città che verranno invase il Primo Maggio data che segna la continuità di mesi di lotte, di cospirazioni, di scioperi, di agitazioni nel globo.
Come ogni primo maggio dal 2001 torna la manifestazione dei precari, la più grande manifestazione del paese, che da sempre porta decine di migliaia di persone in piazza. Lo slogan di quest’anno è “Una sola grande opera: reddito per tutti” per criticare la politica delle grandi opere e dei grandi eventi e chiedere un reddito di base per i precari e le precarie. Con questo primo maggio inizia un percorso di critica alla grande opera milanese per eccellenza: l’Expo 2015, uno sperpero di risorse in tempo di crisi. Mentre le risorse pubbliche vengono riversate in un grande evento, i precari e le precarie non incontrano nessuna risposta ai loro problemi.
Per questo la Mayday del 2013 critica l’Expo e chiede un reddito di base incondizionato come diritto per precarie, disoccupate e per chiunque soffra la precarietà. Studenti, migranti, redattrici precarie, infermieri, cassintegrate, operai, insegnanti. Uomini, donne, trans. Tutte e tutti saranno uniti per chiedere di cambiare il percorso che Milano ha intrapreso con l’Expo, fucina di sprechi e di precarietà.
La Mayday durerà due anni: il primo maggio 2013 verrà lanciato un percorso che arriverà al primo maggio 2015, giorno dell’inaugurazione dell’Expo. L’esposizione universale significa cemento, precarietà dell’ambiente e delle nostre vite e speculazione, proprio mentre i soggetti più colpiti dalla crisi vengono abbandonati a se stessi e spremuti fino all’ultimo. Per questo il grande evento, la grande opera che vogliono i precari non è Expo ma il reddito di base.
Abbiamo davanti due anni in cui parleremo di reddito diretto e indiretto, dei legami tra luoghi di vita e lavoro, di nocività e sviluppo. Per due anni fronteggeremo un’Esposizione Universale che incombe sul territorio metrolombardo imponendo immaginari e devastando territori. E parleremo anche delle altre resistenze territoriali esistenti nell’area lombarda, come TEM e Pedemontana.
Perché Expo significa debito, cemento, speculazione e precarietà
Perché Expo è un grande acceleratore di opere dannose
Opporsi a questo “grande evento” vuol dire opporsi alla crisi e al ricatto del debito che sta strozzando anche la città di Milano e la Lombardia. Vuol dire opporsi alle nocività e all’economia del cemento coi suoi scempi ambientali realizzati in spregio all’interesse comune. Vuol dire opporsi alla precarizzazione delle nostre esistenze lungo tutti i suoi assi: reddito, casa, mobilità, sapere, affetti. Un reddito di base incondizionato come misura concreta di intervento contro la precarietà e nella precarietà, per rompere la gabbia del ricatto e del bisogno.
PER TUTTE E TUTTI UNA SOLA GRANDE OPERA: REDDITO
MAYDAY 2013
1° Maggio 2013 – Ore 15.00
Piazza 24 Maggio – Milano
http://www.facebook.com/events/441480249269277/
www.euromayday.org