La perdita della memoria

Contiamo di inaugurare la Casa della Memoria il 25 aprile 2015, una data molto simbolica per Milano: sarà il 70° anniversario della Liberazione della nostra città e dell’Italia intera dal nazifascismo e, inoltre, saremo anche alle porte di Expo2015

(Ada Lucia De Cesaris, dicembre 2013)

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Oggi, a 24 ore dalle celebrazioni per il 70esimo della Liberazione e della Resistenza partigiana, inaugura a Milano la Casa della Memoria. Ci siamo autoinvitati alla cerimonia per tre motivi.

Alla presenza dell’ANPI , e di esponenti dell’amministrazione locale e del governo, ci tenevamo a ribadire che nessuna parata neofascista è gradita nella nostra città né a quattro giorni dal 25 aprile, né in altre settimane dell’anno solare [leggi qui il volantino distribuito]. Pensiamo sia necessario confermare un concentramento in piazza per evitare che l’offesa alla città si ripeta quest’anno.

In secondo luogo, perché la “casa della memoria” è il frutto di un’operazione di privatizzazione del patrimonio pubblico prima, di revisionismo storico poi. Partiamo dal principio. Nel triennio 2007/2009 la giunta Moratti varò due piani di dismissione di immobili pubblici che, oltre a svendere una fetta del patrimonio della città, ipotecarono le attività di moltissime associazioni e iniziative culturali. La stessa ANPI provinciale fu sfrattata dalla sua sede storica che, ad anni di distanza, giace in stato di totale abbandono. Nello stesso periodo (2011 il bando, 2013 inizio lavori) nella cornice speculativa di Porta Nuova, prende forma il controverso progetto di uno “scatalone della memoria” in cui far convergere forzatamente, oltre alla stessa ANPI, ANED, INSMLI, AIVITER, Ass. Piazza Fontana 12 dicembre 1969 e Centro studi e iniziative sulle stragi politiche anni ’70. Al di là degli uffici e del materiale interattivo, nessun archivio sarà reso disponibile in questa sede alla pubblica fruizione. Scelta opinabile ma non è tutto. Dalla fusione della sezione lombarda dell’AIVITER (già protagonista di un pessimo documentario dal titolo “vittime”) con l’Ass. Familiari vittime di Piazza Fontana è nel frattempo nata VITES (vittime terrorismo e stragi).

VITES è l’organizzazione che attualmente detiene il dominio casamemoriamilano.eu che promuove l’iniziativa di oggi e teorizza al tempo stesso la cosìdetta “strategia della tensione e degli opposti estremismi” oltre ad attaccare i movimenti sociali e le lotte territoriali dal medesimo portale, nella cornice di una triste operazione di revisionismo storico. I festeggiamenti dei 70 anni della Liberazione dal nazifascismo dovrebbero rappresentare una grande occasione. Per noi ricordare significa anzitutto leggere e vivere con dignità il presente, forti dei valori della resistenza Partigiana. La patina di rimozione, riconciliazione, confusione che circonda questa ed altre iniziative del programma Liberazione70 non ci sembra aggiungere alcun contributo di senso a questa festa. E ci dispiace che nessuno paia accorgersi dsella posta in gioco.

In ultimo “Off Topic” ha trovato casa da tre anni, assieme ad altri soggetti politici e culturali, proprio in via F. Confalonieri al quartiere Isola. Domani, come ogni anno, parteciperemo al giro delle targhe dei partigiani del quartiere organizzato dall’ANPI di zona 9, targhe che ci siamo presi la briga di pulire e ristrutturare quando le giunte guardavano altrove. La nostra attività quotidiana parte da qui, non si limita al pomeriggio di ogni santo 25 aprile, non si volta dall’altro lato di fronte alla patina di ambiguità che circonda la Milano di Expo.

Lab. Off Topic

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