Il prossimo sabato 19 novembre si terrà un momento pubblico di incontro e controinformazione organizzato da Off Topic: un convegno per informare, analizzare e porre uno sguardo critico sulle prossime Olimpiadi Invernali 2026 Milano-Cortina e sulle loro conseguenze ambientali e sociali. Insieme ad attivist*, ricercatrici e docenti universitari, giornalist*, ambientalist*, comitati e associazioni dei territori interessati dalle opere olimpiche, cercheremo di capire chi vince e chi perde la “partita” Olimpiadi2026, provando anche a immaginare possibili futuri alternativi oltre la patina autocelebrativa del grande evento e di un modello di sfruttamento turistico della montagna, non più sostenibile al tempo della grande crisi ambientale e dei cambiamenti climatici.
Di seguito il testo di presentazione del Convegno, nei prossimi giorni sarà pubblico anche il programma dettagliato con titoli dei singoli interventi e orari previsti, e l’Aula dove si terrà l’iniziativa.
Negli ultimi decenni i Giochi Olimpici si sono sempre più trasformati da evento sportivo a business; di pari passo è cresciuta nel mondo una perdita di attrattività per la loro organizzazione. Le ultime edizioni olimpiche estive e invernali sono state assegnate di fatto in assenza o quasi di concorrenti. Così è stato anche per i giochi invernali Milano-Cortina del 2026, assegnati di fatto in assenza di competitori, in conseguenza dell’indisponibilità di molte città e territori a sopportare costi economici, sociali e ambientali sempre più insostenibili a sostegno di un appuntamento effimero in cambio di benefici intangibili sul medio periodo. A meno che per beneficio non si intenda lo sviluppo urbano a portata di evento e a sostegno di economie utili ad ottenere precarietà e aumento delle disuguaglianze. Tutte le edizioni recenti dei Giochi si sono concluse con costi superiori alle attese e debiti pesanti (su tutti i casi di Atene 2004 e Torino 2006). A questo si aggiunge la consapevolezza che la crisi ambientale (e climatica) del Pianeta impone riflessioni e cambi di rotta anche rispetto ai grandi eventi sportivi, di certo (al netto della propaganda dei promotori) non alfieri di fatto dello sviluppo sostenibile.
Presentate come Olimpiadi sostenibili, a impatto zero sull’ambiente e sui bilanci pubblici, i giochi olimpici invernali del 2026 stanno già mostrando, in realtà, i loro effetti e il loro impatto più nefasto sui territori che li ospiteranno, a partire dagli ecosistemi montani. In particolare le nocività si sviluppano nella conca ampezzana e in alta Valtellina, sempre più aggredite e distrutte da un modello di turismo onnivoro di paesaggi, suolo, acque, boschi. Un territorio sacrificato reiterando un modello di consumo turistico e di pratiche sportive, lo sci in primis, che non ammette e conosce limiti allo sfruttamento del territorio e delle risorse naturali, anche a fronte degli effetti e delle conseguenze sempre più frequenti e devastanti del dissesto idrogeologico e dei cambiamenti climatici effetto del global warming.
Parimenti dinamiche diverse, ma analoghe per l’impatto sul territorio e sulle persone, sono quelle che si stanno da anni sviluppando nell’area metropolitana di Milano, a conseguenza di un modello di sviluppo della città tutto orientato a soddisfare gli interessi dei conglomerati finanziari-immobiliari a discapito della città pubblica e del diritto all’abitare, che sta trasformando sempre più Milano in una città ostile a chi la vive (salvo se ricco) e a misura solo degli investitori, dei turisti e del consumo, anche di suolo. Il cemento continua a dominare indisturbato nonostante la pessima situazione ambientale e la altrettanto pessima qualità dell’aria che si respira. Una città sempre più lontana dai bisogni e dalle aspettative di una fetta considerevole di popolazione che a Milano quotidianamente vive, studia o lavora. Un divario destinato ad ampliarsi per via di quest’ultima crisi.
Di questi aspetti, della situazione degli ecosistemi montani e delle criticità legate alle Olimpiadi 2026 parleremo nel Convegno che organizzeremo il prossimo 19 novembre presso l’Università Statale di Milano. Lo faremo confrontandoci su questi temi con docenti universitari, ricercatori, giornalisti, alpinisti, associazioni di tutela ambientale, comitati e cittadini delle valli alpine e della metropoli, con l’obiettivo di contrastare la narrazione dominante e sviluppare un momento di informazione, elaborazione e pensiero critico, che possa essere embrione di una presa di coscienza e di attivazione nell’opinione pubblica.
Laboratorio Politico Offtopic
con il supporto di A.P.E. Milano e di Ecologia Politica Milano