Con la pubblicazione dell’intervista a Niccolò Cuppini, degli interventi integrali di Filippo Borreani, Paolo Pileri, Silvia Galassi, di Ecologia Politica Milano, della tavola rotonda dei territori, con la partecipazione dalla Valtellina e da Cortina, e delle conclusioni alle due sessioni fatte da Offtopic, tutto il Convegno “Giochi Pericolosi – Olimpiadi Milano-Cortina 2026, chi vince chi perde” è ora disponibile in video sul nostro canale su youtube.
Il Convegno è stato un importante momento di approfondimento, relazioni, conoscenza, condivisione ed elaborazione di pensiero critico, tra soggettività diverse. Uno strumento utile a costruire un pensiero e delle parole d’ordine comuni tra le tante realtà che considerano i prossimi Giochi Invernali Milano-Cortina 2026 un problema e un pericolo da un punto di vista ambientale, climatico, paesaggistico, economico e sociale. Un primo passo per provare a contrastare gli scempi, le opere inutili, le dinamiche speculative che la macchina olimpica scatenerà a Milano e negli altri territori coinvolti.
Una macchina che, nel frattempo, è andata avanti, nonostante le condizioni della montagna in queste prime settimane d’inverno non facciano che confermare le nostre preoccupazioni e critiche rispetto all’insostenibilità della pratica degli sport e del turismo di massa invernali a fronte dei sempre più evidenti cambiamenti climatici. Assistiamo invece a oscene arroganti “sparate” di un innominabile ministro che vorrebbe realizzare un aeroporto a Cortina, ai litigi tra CONI, Enti Locali, il presidente Zaia sulla pista da bob a Cortina e sull’impianto di pattinaggio a Baselga di Pinè (TN), con Torino che si ripropone per ospitare le gare di short track nel suo palazzetto olimpico del 2006 – proprio quello del mega-evento che costò al capoluogo piemontese il peggiore indebitamento nazionale, da cui non si è più ripreso; e se non ci sarà neve, ecco la geniale trovata bipartisan (si, è sceso in campo anche il PD per bocca di Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, in difesa degli impianti sciistici) di dotare le stazioni sciistiche a bassa quota di cannoni sparaneve in grado di funzionare anche con parecchi gradi di temperatura sopra lo zero (fregandosene altamente dei costi energetici, climatici e ambientali della sua geniale proposta). A Milano, invece, sono iniziati i lavori preparatori alla realizzazione del villaggio olimpico, sull’ex scalo di Porta Romana.
I costi olimpici che lievitano mese dopo mese e la crisi climatica, con il suo impatto sugli ambienti montani (e di conseguenza sulla pratica dello sci), non sembrano preoccupare i nostri governanti, così come non preoccupano il sindaco Sala le sempre più frequenti evidenze che Milano stia diventando una città per pochi e invivibile, oltre che per la pessima qualità dell’aria, stante un costo della vita e in primis della casa non più sostenibile per i ceti popolari e la stessa classe media impoverita.
Il Convegno “Giochi Pericolosi” ha aperto uno spiraglio di luce su questi urgenti temi sociali ed ecologici, ma di certo da solo non basta: è sempre più necessario che si innestino percorsi e pratiche di lotta, sulle problematiche e le dinamiche che le Olimpiadi 2026 generano e accelerano, a Milano e negli altri territori coinvolti. Da qui vogliamo e proponiamo di ripartire.