Durante il lockdown abbiamo avuto l’occasione, tramite la campagna Non Lasciamoci Disassembrare (NLD) di ragionare sul rapporto tra tecnologia, emergenza e sorveglianza. Contemporaneamente abbiamo riscoperto la radio (web) e il podcast come mezzo per comunicare e farci ascoltare dando vita a Fuori Fase. Con NLD volevamo decostruire il discorso imperante di una tecnologia digitale oggettiva, neutrale e salvifica mettendo insieme una cassetta degli attrezzi che contiene una serie di strumenti, con OpenPod abbiamo provato – insieme ad altr_ compagn_ e collettivi – a fare un passo in più e creare noi uno degli attrezzi della nostra cassetta: si tratta un network o una community di contenuti autoprodotti, che tenta di dare al podcast una dimensione più libera e conviviale.
Non volevamo creare il software definitivo e omnicomprensivo ma sfruttare le risorse già disponibili nel migliore modo possibile. Un approccio ecologico al digitale che fosse in linea con le nostre policy (no-tracking e non commerciale). Al momento la mini community di OpenPod conta otto podcast. Altri stanno testando lo strumento, ma soprattutto “visibilizzare” questi contenuti ha permesso ad altri network dell’autogestione, web radio, radio locali in AM, di poter pescare tra questi contenuti liberati per farli circuitare nei rispettivi flussi di musica e parole.
Benvenuti dunque a nuova puntata di Fuori Fase: una “puntata bonus”, che parla di della base tecnico-politica della nostra rubrica podcast e della comunità che si sta costruendo attorno all’utilizzo libero e liberato delle tecnologie.
Per tutti gli altri aggiornamenti puoi trovarci su openpod.abbiamoundominio.org (o su mastodon a openpod@nebbia.fail)…Nel mentre tu libera i tuoi audio!