Il 10 novembre, come avevamo anticipato, è stato annunciata la cordata vincitrice del bando sull’ex scalo ferroviario di Porta Romana: Coima-Covivio-Prada, con il loro progetto da 180 milioni di euro, si assegnano dunque uno dei 7 antichi snodi ferroviari milanesi, al centro della “terza rivoluzione urbanistica” della città, puntando alle Olimpiadi invernali 2026 e oltre. In particolare Coima, dopo Porta Nuova, diventa così banditore (Scalo Farini), unico partecipante e vincitore (Romana) della più grossa operazione immobiliare di Milano.
Ma cosa sono gli ex scali ferroviari? Oggetti ermetici, raccontano la storia della Milano vittima del suo storico “complesso da mancata città globale” e di grande esclusa dai circuiti storici del turismo italiano, che con Expo 2015 ha iniziato una profonda trasformazione, invertendo la tendenza al declino – anzitutto demografico – e puntando a diventare, con foga e violenza, una delle capitali dell’Europa contemporanea. Come tutti i complessi irrisolti, però, il suo superamento si porta dietro il rifiuto: verso quei soggetti sociali estranei alla città della finanza e della rendita immobiliare, verso i redditi bassi e le fasce deprivate della popolazione che, dopo aver prodotto la ricchezza della città industriale, hanno nutrito nella precarietà e nel lavoro intermittente la città degli eventi e, adesso, sono considerati una componente subalterna del modello Milano che li vorrebbe espellere sempre più lontano. Eppure la crisi scatenata dal Covid-19 mette in dubbio anzitutto i presupposti di quel modello, che non tollera aree vuote e sottratte alla messa a valore: come è appunto il caso degli ex scali ferroviari.
Benvenuti dunque a nuova puntata di Fuori Fase: da Berlino a Milano, da Scalo Farini a Porta Romana, housing sociale e pandemia.
Le musiche sono di Le Gros Ballon e il podcast è realizzato dal collettivo politico Offtopic lab. Si ringraziano Lucia Tozzi (studiosa di politica urbana e giornalista) e Gabriele Mariani (ingegnere civile e architetto, ex consigliere e assessore all’urbanistica del municipio 3 di Milano).