Settimana densa a Expopolis, tra proclami, minacce e bruschi ritorni alla realtà, ideale per rinfrescarsi i neuroni, a partire dall’Expo delle idee andato in scena in sabato 7 in Bicocca il cui esito è una non meglio precisata “Carta di Milano”. Una carta di intenti in divenire da consegnare al Segretario Generale dell’ONU il prossimo 18 ottobre; un pieno di belle parole e buoni propositi da far sottoscrivere ai partecipanti (qualcuno parla di esperti) dei diversi tavoli tematici puramente illustrativi, possibili grazie, ricordiamolo, all’abbattimento dei prezzi dell’arredo domestico provocato dal dominio di Ikea. Fra le figurine presenti, in collegamento dal Brasile pure Lula e, in videomessaggio, Papa Francesco, che, a suo modo, ha ricordato al variegato pubblico della Leopolda meneghina, le tante contraddizioni presenti tra i paladini di “Nutrire il Pianeta” e la semplicità della ricetta per un giusto diritto al cibo: l’uguaglianza e la giustizia sociale. Altro che campagne del millennio.
A ricordarlo anche il presidio indetto dalla Rete NoExpo, per denunciare le operazioni di pinkwashing e greenwashing con cui molte aziende e personaggi cercano di riciclarsi sotto il brand Expo. Come dire: chi è parte del problema non può dettare la soluzione. Ma dall’hangar Bicocca più che ricette per sfamare il Pianeta sono uscite le invettive renziane contro gli expogufi e chi rema contro, a cominciare, oltre ovviamente ai NoExpo, dai lavoratori della Scala che minacciano di non andare in scena con la Turandot il 1° maggio e a cui il novello Principe a risposto con minacce di precettazione, supportato da Pisapia e Camusso che hanno scambiato l’inaugurazione di Expo per la festa della rivoluzione mondiale dei lavoratori, bacchettando gli scaligeri nel nome dell’expottimismo. Ma di tutto questo e delle derive mussoliniane che sta assumendo il 1 maggio 2015, parleremo nel prossimo bollettino.
Mentre andavano in scena i 42 tavoli tematici, con il corollario del 43 tavolo allestito in Sala Alessi dagli exposcettici di Sinistra per Pisapia (a non definirsi NoExpo sono loro), al banchetto di Expo vanno sottratti per questa settimana due coperti: Frankie Hi Nrg e la Lettonia. Il buon Frankie, entusiasta di far parte di un’esaltante lista di figurine, ha deciso che forse è meglio rinunziare al ruolo di Expo Ambassador: il suo pubblico gli ha suggerito di informarsi meglio sulla natura dell’evento ed a quel punto il rapper ha preso le distanze dall’iniziativa, con un netto “je t’accuse” nei confronti del lavoro gratuito e della retorica del volontariato per Expo. La Lettonia, invece, dopo aver presentato l’avveniristico progetto “l’alveare della vita”, ha preferito sopprimerlo: le spese sono aumentate eccessivamente. Ovviamente il tutto tacitato dai media mainstream per non disturbare la tempesta di cervelli che si è scatenata in Bicocca.
A far scalpore, invece, è la polemica fra Regione e Gruppo Cabassi, in cui quest’ultimo rivendica un torto subito in occasione della cessione dei terreni per l’Esposizione: avrebbe dovuto guadagnare di più. Formigoni subito si prende il merito del mancato extraincasso (ricordiamo che i Cabassi attraverso la cessione delle aree, a scanso di equivoci, hanno realizzato una plusvalenza importante senza muovere un dito), Regione Lombardia invece si offende e convoca i Cabassi al palazzo della Regione. Non passa settimana senza che la vicenda dei terreni Expo non faccia discutere. Fonte di polemica prima, durante e dopo Expo. L’asta sul futuro è andata deserta, a quel punto ricordiamo è stato affidato a Politecnico e Università Statale di studiare un progetto. Ovviamente senza gara d’appalto. Il faticoso studio ha partorito l’idea di una nuova Città Studi, ad opera dell’Università Statale (che pare abbia già iniziato a cercare fondi per la realizzazione), un mix di padiglioni universitari, servizi sportivi, foresteria ed altro che verrà definito, si presume, dal mercato. Ottimo progetto, ora è ancora più chiaro il perché della chiusura ai NoExpo del 17 gennaio scorso: l’Università Statale di Milano non è l’agorà della cultura e della conoscenza, in realtà è un operatore commerciale a cui l’assemblea indetta (o meglio i contenuti dell’assemblea indetta), dava(no) fastidio. Interessante considerare il progetto nuova città studi in prospettiva: si liberano così importanti metri cubi centrali attraverso cui sarà possibile innescare nuove operazioni speculative in grado di generare plusvalenze attraverso la compravendita o l’affitto di spazi un tempo pubblici, a servizio della conoscenza collettiva e del diritto universale allo studio, ora spostato in una zona più lucrativa. Un’operazione simile, più in piccolo, è abortita poco tempo fa. Riguardava il Politecnico e l’area degli ex gasometri. Saranno più fortunati?
E siccome Expo è una grande opportunità, poteva mancare la conferma? La Provincia di Milano, socio fondatore con quota 10% di Expo Spa poi ridotta al 5%, non esiste più; il Governo aveva annunciato da mesi che avrebbe rilevato la quota (pari a 60mln di euro) e detto fatto. Con un colpo di mano, e di penna, il Ministro delle Infrastrutture, il ciellino Lupi, ha stralciato i soldi per il rifacimento della linea tramviaria Milano-Limbiate e ha stornato i soldi per il bilancio di Expo. Una grande opportunità per i pendolari della Brianza occidentale, un grande esempio di come il megaevento porti benefici al territorio e di come il tema della mobilità sostenibile e del trasporto pubblico siano al centro degli obiettivi della Milano 2016. Negli stessi giorni in cui questo accadeva si faceva anche un gran parlare della possibile prossima apertura dei nuovi cantieri M4 (che non si sa se mai finirà) e di inaugurazione di nuovi tratti autostradali in quel del varesotto. Appunto chiacchiere e autostrade, i pendolari nel frattempo si attacchino al tram (quando passa).
Per finire, ennesimo strascico giudiziario sull’opera “green di Expo2015: le vie d’acqua. Negli stessi giorni in cui il presidente dell’autority anticorruzione Cantone, parlando del sistema Expo, paragonava le scelte di alcuni commissari a “come mettere dei pedofili ad insegnare all’asilo”, da Roma una nuova inchiesta su quattro appalti tra cui appunto il canale delle proteste. Ma l’approfondimento su questi temi lo lasciamo a Travaglio e dintorni
Expo delle idee. Foto e report dalla contestazione
http://www.agi.it/economia/notizie/expo_verso_la_carta_di_milano_sabato_con_renzi_e_500_esperti-201502031922-eco-rt10245
Frankie e lettonia se ne vanno
http://www.rockit.it/frankie-hi-nrg-hi-nrg-expo-2015-ambassador-lascia
http://www.expomilano2015.it/la-lettonia-abbandona-expo-2015-ecco-i-motivi/207
http://www.bonfrate.com/expo-2015-la-lettonia-presenta-lalveare-della-vita/
http://www.expo2015contact.it/dopo-expo-2015-spunta-lipotesi-citta-studi/
Grande operazione di gentrification, che prevede anche l’abbandono degli storici locali centrali. Successiva di poco alla polemica Cabassi/Regione
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_gennaio_30/regione-convoca-cabassi-pronti-un-azione-legale-b6717410-a897-11e4-9642-12dc4405020e.shtml
http://www.eddyburg.it/2015/01/terreni-di-expo-ecco-la-mia-verita-la.html
Nuove indagini sulla via d’acqua
http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/02/05/news/expo_nuova_inchiesta_della_procura_di_milano_nel_mirino_quattro_appalti-106605080/?ref=HREC1-5
Expo e trasporto pubblico
http://muovi-ti.blogspot.it/2015/02/expo-fa-male-tutto-e-anche-al-trasporto.html?m=1
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Ancora su Expo delle idee e soprattutto Scala e primo maggio