E oggi si riprogetta l’ex piscina del Trotter

Un’amica ha messo in piedi un’interessante iniziativa per riprogettare collettivamente l’antica piscina del Parco Trotter. Avete presente quel polmone verde tra viale monza e viale Padova che, attraverso un secolo di vita milanese, è oggi sede dell’unica scuola milanese attiva all’interno di un parco pubblico? Ecco, quello.

Al degrado strutturale della piscina del parco si contrappongono ogni giorno forme spontanee di riuso sociale dello spazio. In questo fermento, nella possibilità che sia riconosciuto e accresca in collaborazione con le associazioni che animano il parco, nasce l’iniziativa che teniamo a riproporvi oggi.

“L’unica impresa interessante è la liberazione della vita quotidiana”
Guy Debord
MILANo. MILANO È UNA BELLA CITTÀ!
Milano costituisce il centro della più popolata area metropolitana d’Italia con 1.338.436 abitanti. Centro economico e finanziario, città della moda, città del design, si annovera  tra i maggiori centri universitari, editoriali e televisivi d’Europa; sede del polo fieristico con la maggior estensione espositiva d’Europa, si prepara ad accogliere il grande progetto dell’esposizione universale 2015.

Sono già partiti i lavori di preparazione che porteranno alla città nuove linee metropolitane, nuovi grattacieli al Portello, in zona Isola, a Garibaldi, a Rogoredo, all’ex-Fiera e nuove infrastrutture.

Ai piedi dei grattacieli inizia la mia ricerca, che si insinua tra i pieni della città alla scoperta della vita negli spazi pubblici urbani, interessata non tanto al cemento quanto più alle possibilità di creare per davvero una città vivace, a misura d’uomo, piacevole.

Intenzionata ad  indagare gli usi, non-usi e ri-usi degli spazi progettati e pensati per la collettività, che sono in trasformazione. Spazi in buono stato, abbandonati, trascurati, terrain vague.

Interessata in particolare al fenomeno di riappropriazione di questi da parte della popolazione migrante, che pone negli spazi nuovi significati, nuovi colori e valori. Nonostante il loro sforzo, non vengono a crearsi quei fenomeni di coesione sociale che porterebbero alla condivisione degli spazi pubblici, allo scambio culturale, all’auto-manutenzione e all’auto-sorveglianza.
Qui vogliono entrare le mie competenze progettuali ed architettoniche per iniziare, nelle vesti di “progettista riflessivo”, un processo di progettazione partecipata dello spazio che coinvolga la creatività e l’intelligenza collettiva per tentare di migliorare la qualità della vita in un angolo della grande città. 

Lo spazio scelto è l’ex-piscina del parco Trotter, abbandonata dagli anni ’80 e ri-trasformata da due anni in un playground con campi da pallavolo da un gruppo di ragazzi ecuadoriani. Si è appena conclusa la fase di progettazione partecipata  che ha portato alla creazione di  coesione sociale tra le varie realtà che ne han preso parte ( ragazzi ecuadoriani, associazioni e cittadini del quartiere) oltre che aver dato frutti progettuali. Da qui la volontà, nata all’interno del gruppo di progettazione, di dare il la all’intervento di trasformazione della piscina con una convocazione cittadina per una giornata di lavori di pulizia dello spazio domenica 13 maggio.

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