Demagogia meneghina: di tutto, pur di non togliere l’auto ai milanesi

Una cronologia, per cominciare

3 gennaio 2023

A Bari l’Amministrazione comunale dichiara che nel 2023 il Trasporto Pubblico Locale (TPL) sarà quasi gratuito per tutta la cittadinanza. Grazie ai fondi UE l’abbonamento annuale costerà 20 euro.

4 gennaio 2023

Il sindaco Sala dichiara che l’operazione “Bari 20 euro” è un intervento dannosissimo, solo demagogia, che danneggia il sistema di trasporto.

9 gennaio 2023

ATM Milano aumenta il prezzo della corsa ordinaria da 2 a 2,20 euro. L’abbonamento annuale viene confermato a 330 euro.

9 gennaio 2023

Il Consiglio Comunale di Milano approva un Ordine del Giorno che invita a istituire il limite di velocità a 30 km/h su tutte le strade cittadine a partire dal 2024.

16 gennaio 2023

Infine, come deliberato a fine 2022, per i possessori di diesel Euro 5 con un Isee inferiore a 20mila euro, il Comune di Milano ha previsto delle “giornate bonus” di tolleranza: una maggiorazione di 20 ingressi in Area B, che si aggiungono ai 50 già previsti.

30 gennaio 2023

Causa caro energia, ATM procederà con un taglio delle corse su 27 linee di superficie. L’offerta sarà ridotta del 3% per bus e tram.

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Nella competizione tra demagogia e realtà Milano perde su tutti i fronti.

In molte città italiane ed europee sono in crescita i provvedimenti che mirano ad una riduzione del numero di auto in circolazione, lavorando su più fronti: diminuzione del prezzo di biglietti e abbonamenti, aumento dell’offerta di trasporto pubblico, nuovi limiti e divieti per auto e agevolazione delle forme di mobilità sostenibili. Parigi e Londra sono città in cui l’uso della bici ha raggiunto livelli elevati.

A Milano i provvedimenti sono quasi tutti nella direzione opposta.

Iniziamo dal Trasporto Pubblico. Mentre i dati (messi a disposizione sempre con molta parsimonia…) ci dicono che l’utilizzo della metro è calato del 25% rispetto al pre-covid, e pare che la tendenza non accenni a risalire, Comune e ATM aumentano il prezzo del biglietto del 10% e diminuiscono le corse di superficie. E il Sindaco si concede pure il lusso di dire che l’operazione di Bari – abbonamento annuale a 20 euro – è demagogia.

Per quanto riguarda la regolazione del traffico, si registra la sostanziale insignificanza dell’area B, che non sta facendo diminuire gli ingressi in città (meno 0,8%), e addirittura a fine 2022 il Comune decide di aumentare le deroghe per possessori di diesel Euro 5 con Isee inferiore a 20mila euro, passando da 50 a 70 ingressi. La misura è rivelatrice della filosofia della giunta Sala: anziché concedere agli Isee inferiore a 20mila euro agevolazioni sul trasporto pubblico e magari parcheggi di interscambio agevolati, si decide di concedere ulteriori ingressi, di fatto ai mezzi più inquinanti.

Anche la proposta di riduzione della velocità a 30 km/h, pur essendo una misura di certo teoricamente favorevole per l’incolumità dei ciclisti, sta sempre nell’ambito della demagogia. In primis perché è per ora solo una proposta, che il Sindaco Sala ha già provveduto a ridimensionare sia nell’estensione territoriale sia nella data di inizio. E soprattutto perché non contiene alcun provvedimento per la riduzione del numero di auto in circolazione nella città. In teoria a 30 le auto potrebbero addirittura aumentare.

I nuovi grandi interventi di trasformazione della città non riescono a uscire dalla logica dell’auto. Lo scalo Romana, prossima sede del Villaggio Olimpico, prevede quasi 2000 posti auto privati e quasi 500 posti auto pubblici, nonostante lo scalo sia collocato accanto a 2 fermate della metro, a una stazione ferroviaria e a numerose linee di superficie. Posti previsti per bici: 227. FS Sistemi Urbani presenta questi dati nella stessa slide intitolata “Mobilità dolce e veicolare”.

Lungo corso Buenos Aires vengono contate le bici che transitano ogni giorno sulla nuova ciclabile, circa 6500 bici/day, e il dato è esibito come un successo da parte della frazione “radical-green” in seno all’Amministrazione. Ma non sono facilmente reperibili i dati delle auto in ingresso in area C sullo stesso percorso. Il flusso di auto è costante fino in San Babila e poi ancora più in centro, cioè in una delle zone più infrastrutturate d’Europa. La maggior parte sono auto con un solo occupante, di solito si tratta di un SUV.

Anche la spinta per l’auto elettrica o ibrida è una soluzione demagogica, utile solo per i fabbricanti di auto, e non concorre alla diminuzione del numero di auto in circolazione.

La politica della mobilità milanese è intrisa di demagogia di basso livello, ma non potrebbe essere diversamente. La città è sempre più nelle mani (soprattutto) di COIMA e di altri pochi operatori, in piena fase propulsiva verso le Olimpiadi 2026, e registra una accelerazione in cui l’auto è parte fondamentale del sistema complessivo. 

I grandi interventi di rigenerazione si muovono inesorabilmente su tre piani: aumento dei prezzi degli immobili e della rendita immobiliare in genere, sostituzione della popolazione con espulsione dei segmenti più poveri e utilizzo dell’auto in modo esteso e intenso anche nel centro città.