10.2 | h15 piazza Lodi | Corteo: dalla montagna alla città, Olimpiadi insostenibili

Dopo la partecipatissima assemblea di sabato 20 gennaio a Piano Terra, dove più di un centinaio di persone si sono ritrovate da mezza Italia per confrontarsi e discutere sulle iniziative, singole e comuni, di lotta, il Comitato Insostenibili Olimpiadi lancia per il 10 febbraio il corteo “Milano-Cortina 2026: dalla montagna alla città, Olimpiadi insostenibili” con partenza ore 15 da piazza Lodi a Milano.

Il 6 febbraio 2026 inizieranno le Olimpiadi Milano-Cortina, i Giochi invernali più insostenibili di sempre: a due anni dall’inaugurazione del mega-evento, diversi territori dell’Alta Italia si mobilitano in una settimana di iniziative per incepparne la macchina già in crisi per malagestione e denunciare danni ed effetti negativi cui sin da ora stiamo assistendo sui 400 km interessati di arco alpino e pianura. Abbiamo un’altra idea di città e montagna, liberiamo lo spazio urbano e le terre alte da privatizzazione ed estrattivismo.

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Rien ne va plus. Due giorni di cinema (anti)olimpico

In avvicinamento alle giornate di mobilitazione diffuse contro il grande evento Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026 previste tra il 5 e il 10 febbraio 2024, Cine SenzaForum e Off Topic propongono, insieme a Caucaso Factory, due giornate di laboratorio cinematografico sui temi dell’impatto dei Mega Eventi su territori e popolazioni locali che si terrà a Piano Terra (via Confalonieri 3, M5 Isola, Milano). Saranno proiettati alcuni film dell’autore Enrico Masi selezionati a partire dai progetti di ricerca filmica e visuale sulla Londra delle Olimpiadi del 2012 e dalla successiva “trilogia Brasiliana” sui conflitti urbani connessi ai Giochi Olimpici di Rio 2016. Sulla base di queste esperienze, nella mattina di sabato 27 verrà proposto un laboratorio di ripresa Arriflex 16mm sui luoghi del prossimo grande evento milanese.

Di seguito il programma della due giorni.

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Corvetto, mon amour: una passeggiata di autoformazione per dialogare con chi lotta contro la speculazione nel quartiere

Da qualche mese, dopo il laboratorio di mappatura che abbiamo portato avanti su San Siro e la pubblicazione del pieghevole, stiamo replicando un’indagine simile sul quartiere di Corvetto, oggetto di mire speculative da parte della macchina olimpica e altri protagonisti del saccheggio di Milano. Come parte di questo laboratorio collettivo, domenica 19 novembre abbiamo fatto una passeggiata di autoformazione nel quartiere, incontrando e conoscendo meglio chi si oppone alle trasformazioni in atto in nome di diritti negati a partire da quello alla casa. Dialogare con le realtà che lottano, alcune delle quali coinvolte nel laboratorio di mappatura, ha reso ancora più chiara l’oppressione materiale e concreta generata dal «modello Milano», incentrato sui grandi eventi e gli interessi privati come motore di un certo tipo di sviluppo urbano. Il testo che segue è quindi il racconto della giornata e delle riflessioni che sono emerse.

Quando si parla di «rigenerazione urbana», una delle idee dominanti è la convinzione che si tratti di un miglioramento del quartiere a beneficio della collettività e, per questo motivo, incontestabile. Tuttavia, passeggiando e dialogando con le persone che lo vivono emerge chiaramente come piuttosto si tratti innanzitutto di un’operazione mirata a renderlo più appetibile ai vari interessi del capitale e di chi ci specula. L’inizio della passeggiata in via Adige in Porta Romana tocca un caso che ne è un esempio, dove ci sono due palazzi di proprietà dell’ATS affittati con un canone calmierato e ora al centro di un’operazione che vuole metterli a profitto.

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La nostro vita non è un gioco: appello nazionale alla mobilitazione diffusa contro le Olimpiadi Invernali 2026

Come anticipato nell’appello regionale, pubblichiamo di seguito quello nazionale sempre redatto dal CIO – Comitato Insostenibili Olimpiadi, rivolto a tutte le realtà che vivono e lottano nei territori direttamente interessati dalle devastazioni e infrastrutture in vista dei Giochi Olimpici Invernali del 2026 per organizzare iniziative e mobilitazioni diffuse nella settimana del 6 febbraio 2024, a due anni dall’inaugurazione del grande evento.

Le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, paradossalmente, stanno facendo acqua da tutte le parti. Lungo e per certi versi inutile sarebbe la lista degli sfregi, degli errori e delle meschinità che, nascondendosi dietro le solite bugie – sostenibilità, green, opportunità, lavoro  – stanno portando le nostre Regioni verso l’ennesimo fallimento da ogni punto di vista.

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La nostra vita non è un gioco. Per il diritto all’abitare la città oltre le Olimpiadi invernali 2026

Da diversi mesi si è costituito il CIO – Comitato Insostenibili Olimpiadi, animato anche da Off Topic. Pubblichiamo l’appello per una mobilitazione regionale a Milano, il prossimo 10 febbraio 2024, nella cornice di azioni e iniziative diffuse sui territori da svolgersi nella settimana in cui cadono i due anni dall’avvio delle Olimpiadi Invernali del 2026. All’interno, l’invito a una assemblea nazionale per sabato 20 gennaio dalle ore 15 a Piano Terra (via F. Confalonieri 3, Milano).

Il 6 febbraio 2026 prenderanno il via i Giochi Invernali Milano-Cortina 2026, un grande evento che coinvolge tutto l’arco alpino,  valicando i confini delle Regioni Lombardia e Veneto direttamente coinvolte, estendendosi anche alcune località in Trentino-Alto Adige (ma ci sono anche improbabili ipotesi di recupero degli impianti olimpici piemontesi del 2006 e di spostamenti in località di lusso come Saint Moritz in Svizzera) scendendo giù fino a Milano. In tutti i territori e località coinvolti è già evidente e in atto un impatto negativo in termini sociali e ambientali.

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