Appunti No Tav

No Tav: che cos’è un movimento popolare

Dal Primo Maggio torinese alla marcia popolare del 27 luglio, passando per campeggio studentesco, Alta Felicità e passeggiate notturne, il movimento No Tav è tornato a crescere a riaffermare sempre più la sua centralità come fronte più caldo dell’opposizione al governo di Matteo Salvini.

L’attuale fase di lotta è caratterizzata dalla presenza al governo dell’unico “partito amico” mai avuto nella storia politica recente. I 5 Stelle hanno costruito parte della propria identità e del proprio consenso elettorale proprio nella contrarietà ad alcune opere che consideravano, un tempo, inutili e dannose, in affinità con il sentire popolare: ma esattamente come successo in altri casi di voltafaccia davanti a movimenti territoriali e vertenze di lungo corso – pensiamo ai No Tap a Melendugno e alla vicenda dell’ILVA a Taranto – è proprio la loro irriducibilità ai grillini che ne rende centrale il ruolo nell’opposizione e nella prossima caduta di questo governo di miserabili. Merito di questi movimenti e in particolare, per la sua ampiezza, del movimento No Tav, è stato di far esplodere le contraddizioni interne ai loro principali sponsor politici più che di promuoverli in politiche nazionaliste e razziste, come invece sostengono i detrattori.

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San Siro: le ragioni di un conflitto

Su questo tema siamo intervenuti anche in occasione di uno speciale di Radio Onda d’Urto che puoi riascoltare a questo indirizzo.

Un nuovo stadio da 60.000 posti (occupando un’area di 128.000 mq) da costruirsi adiacente all’attuale San Siro laddove oggi ci sono i parcheggi. 140.000 mq di aree (quella della Stadio attuale e relative pertinenze) da edificarsi a centro commerciale, uffici, strutture ricettive e alberghiere, con un indice di edificabilità di 0,7 mc/mq. Questa la proposta progettuale a due fasi (prima lo stadio, poi il resto previo abbattimento di San Siro) fatta da Inter e Milan al Comune dì Milano nei giorni scorsi. Obiettivo dichiarato: avere una cittadella ludico-commerciale in grado di attrarre consumatori e turisti e generare business e profitti per le due squadre meneghine 365 giorni all’anno, così da colmare il gap economico e la “potenza finanziaria” con i maggiori club europei. Questi sono i dettami del calcio moderno, sempre meno sport da vivere e praticare e sempre più business da far fruttare in maniera lecita (merchandising, stadi di proprietà, attività commerciali, diritti televisivi) o illecita con la gestione mafiosa e criminale, a braccetto con i gruppi neofascisti, delle curve e dei gruppi ultrà e relativi biglietti e materiali fino alla gestione dello spaccio dentro lo stadio.

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Scali ferroviari milanesi. La turbo-città privatizzata per élite

La pubblicazione del bando per gli scali Farini e San Cristoforo, ha avviato nei mesi scorsi la grande operazione di trasformazione degli scali ferroviari milanesi (oltre ai citati, Greco, Lambrate, Rogoredo, Porta Romana e Porta Genova). Un passaggio chiave che accelera una vicenda, iniziata molti anni fa, il cui destino sembra essere inevitabile: il più vasto intervento su Milano degli ultimi anni (1.250.000 mq di superficie complessiva interessata, pari a centottanta campi di calcio) e la privatizzazione, di fatto, di aree del demanio pubblico, vendendo i semplici diritti edificatori. Andiamo con ordine e facciamo un passo indietro.

A questo indirizzo trovate l’articolo completo, che abbiamo pubblicato su Napoli Monitor.

Qui invece il nostro ripassone (via podcast) per Radio Onda Rossa di Roma.

Assemblea pubblica: progetti, non cemento, per il ParcoDelleCave

STOP ASFALTO, CEMENTO E ILLUMINAZIONE MOLESTA.
Vogliamo 5 milioni al servizio del Parco delle Cave! [qui l’evento fb e qui il .pdf da scaricare per la stampa dei volantini]

Il progetto del Comune e Municipio 7, con gli oneri di urbanizzazione del progetto Seimilano, vuole trasformare il Parco delle Cave aggiungendo cemento (parcheggi e bar a due piani), asfalto (con nuovi viali bitumati) e illuminazione molesta e dannosa anche nel cuore dell’area verde.

Ma il Parco delle Cave è più di un parco urbano tra i molti:
1. ha una vocazione agricola e naturalistica unica nella periferia ovest della città
2. è un anello della catena che congiunge lungo un importante corridoio verde il Parco agricolo Sud con il Parco Nord
3. è l’esito (sempre migliorabile!) di 20 anni di passione, progetti, soluzioni per riconnettere quartieri troppo spesso dimenticati e di rivendicare il primato del verde per la qualità dell’aria e della vita di tutte e tutti noi.

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16.03 | La memoria è nelle lotte.

LA LOTTA NON SI ARRESTA
16 marzo 2019, la Milano antifascista e anticapitalista ricorda Dax.

Oggi come ieri la memoria è nelle lotte. Quelle stesse lotte che il Decreto Sicurezza sta provando a reprimere e criminalizzare attraverso maxi-operazioni poliziesche in tutta Italia. Si susseguono infatti sgomberi di spazi sociali e di occupazioni abitative, accompagnati da numerosi arresti di compagni/e con frequente ricorso a imputazioni relative a “reati associativi”. Ne è testimonianza recente l’attacco al Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio, impegnato nella lotta per la casa nello storico quartiere popolare milanese: oltre ai ripetuti sgomberi-sequestri della Base Popolare, nove sono i compagni/e accusati di “associazione a delinquere”. Sono poi cronaca di questi giorni lo sgombero dell’Asilo occupato a Torino e i sette arresti per “associazione sovversiva” eseguiti nell’ambito di un’inchiesta che punta a colpire la lotta ai CPR (la cui apertura in via Corelli costituisce una minaccia per la città di Milano).

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