Viviamo in uno strano paese, in cui l’educazione viene considerata una opzione sacrificabile da opinione pubblica e governanti, mentre quello di chi ci lavora non è considerato, appunto, lavoro, ma attività genericamente intesa. Eppure, dall’infanzia all’istruzione superiore, il sistema educativo nazionale è garanzia di eguaglianza, sociale e tra i generi, linea di resistenza per soggetti e territori deprivati, possibilità di emancipazione nonostante la fine della mitologica “scala sociale”. Siamo rimasti incastrati nell’alternativa tra una apertura, parziale e discontinua, più funzionale al marketing politico che al diritto all’istruzione, priva di investimenti in sicurezza, strutture e risorse; e una chiusura considerata obbligata perché “la scuola è veicolo di contagio”, rimodulabile online. Ma entrambe le posizioni giustificano di fatto uno status quo che nega al contempo il diritto all’istruzione per i minori e la sicurezza sul luogo di lavoro per insegnanti, educatrici, operatori ATA, personale tecnico e amministrativo.
Leggi tutto “Fuori Fase – 06 – scuole e covid”