Fuori Fase – 03 – epidemia e carcere

Lo scorso mese di marzo, con il propagarsi dell’epidemia sono scoppiate un po’ ovunque le proteste nelle carceri italiane, compresi quelle di Opera e San Vittore a Milano. L’improvvisa pandemia ha reso ancora più critiche le condizioni di degrado e sovraffollamento in cui sono costretti a vivere i detenuti, ulteriormente aggravate dall’assenza di dispositivi e misure di prevenzione alla diffusione del contagio.

Le proteste hanno ottenuto grande risalto sui principali mezzi di informazione del paese, ma il problema è sparito in fretta dall’agenda mediatica – con ancora da spiegare il conto di 14 morti tra i detenuti su cui nessuno sembra intenzionato a darci delle spiegazioni, a cominciare al Guardasigilli M5S Bonafede. Anche noi ce ne siamo occupati, nel nostro lavoro di controinformazione durante la quarantena, in solidarietà e sostegno alla rivolta carceraria, uno dei gesti umani e politici più significativi di questi mesi di emergenza: anche per questo ora crediamo sia ancora più importante rompere il silenzio e l’amnesia a breve termine di questo nostro paese che sembra ormai proiettato unicamente a godersi la ritrovata normalità post-Covid.

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20 giugno 2020 | Palazzo Regione: perché commissariare non basta

Perché commissariare non basta: fermiamo l’assalto alla diligenza!
Perché commissariare i vertici della sanità lombarda non basta? Perché se a un politico incapace sostituisci un tecnico diligente questo si troverà comunque ad amministrare uno strumento incompleto, diseguale, feroce e selettivo come è oggi il sistema sanitario regionale.
Se vogliamo davvero non tornare alla normalità che ha solo peggiorato gli effetti dell’epidemia, dobbiamo pretendere che la Sanità torni a essere universale, gratuita, territoriale e capillare. 

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Bilancio Expo 2015: quando la matematica diventa un’opinione

Il 23 maggio scorso il Sindaco di Milano Beppe Sala ha annunciato al mondo, nella ormai consueta diretta streaming dalla sua scrivania di Palazzo Marino, che la chiusura dei conti della società Expo 2015 S.p.A. in liquidazione (di cui, ricordiamolo, lui è stato amministratore e commissario straordinario) ha fatto registrare un “avanzo di 40 milioni di Euro”, spacciandolo come utile a consuntivo del “suo” Expo.

A distanza di cinque anni dalla chiusura dei cancelli, dunque, Sala rivendica nuovamente il successo dell’operazione Expo 2015, a dispetto di “gufi” e detrattori, per confermare le virtù del Modello Milano da lui promosso e come auspicio che con lo stesso spirito si possa rilanciare la città post-pandemia.

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Fuori Fase – 02 – epidemia e lavoro

Un altro importante capitolo relativo alla drammatica gestione dell’epidemia in Italia e Lombardia riguarda proprio il suo legame con la dimensione del lavoro e della produzione. Il lavoro – genericamente inteso – è stato fin da subito dell’emergenza al centro del dibattito: già nelle due settimane di lockdown regionale, tra il 24 febbraio e il 9 marzo, e poi nei mesi di quarantena, la pressione dei datori di lavoro e relative rappresentanze di categoria è stata molto forte per ridurre il più possibile la chiusura delle attività e limitare al massimo i controlli sulle aziende.

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Vogliamo giustizia! – 20 giugno | ore 15 | sotto la Regione Lombardia!

“L’eccellenza lombarda ha retto, nonostante lo tsunami che ci ha travolto!”.
Questo il mantra che ci propinano, come vecchi dischi rotti, tutti coloro che vogliono difendere l’indifendibile.

Falso! Niente di più falso!

Chiunque abbia avuto un parente, un amico, un conoscente colpito dal Covid conosce l’insopportabile falsità di quest’affermazione.

In Lombardia c’è stato un numero enorme di morti dovuto all’epidemia: più di 16.000 quelli ufficialmente registrati, ma sappiamo che grossa parte dei decessi non sono stati conteggiati nelle stime ufficiali: si registra infatti un tasso di mortalità superiore ad ogni altra regione italiana.
Troppe famiglie hanno perso i propri cari senza la dignità dell’ultimo saluto.
Troppe persone sono state abbandonate in agonia nelle proprie case per essere ricoverate solo quando ormai la situazione era disperata.
Troppi medic* e lavorator* hanno combattuto da sol* senza alcuna tutela. Tropp* anzian* sono stati lasciat* perire nelle RSA.
Quanto dovremo aspettare per avere giustizia?

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