Fuori Fase – 06 – scuole e covid

Viviamo in uno strano paese, in cui l’educazione viene considerata una opzione sacrificabile da opinione pubblica e governanti, mentre quello di chi ci lavora non è considerato, appunto, lavoro, ma attività genericamente intesa. Eppure, dall’infanzia all’istruzione superiore, il sistema educativo nazionale è garanzia di eguaglianza, sociale e tra i generi, linea di resistenza per soggetti e territori deprivati, possibilità di emancipazione nonostante la fine della mitologica “scala sociale”. Siamo rimasti incastrati nell’alternativa tra una apertura, parziale e discontinua, più funzionale al marketing politico che al diritto all’istruzione, priva di investimenti in sicurezza, strutture e risorse; e una chiusura considerata obbligata perché “la scuola è veicolo di contagio”, rimodulabile online. Ma entrambe le posizioni giustificano di fatto uno status quo che nega al contempo il diritto all’istruzione per i minori e la sicurezza sul luogo di lavoro per insegnanti, educatrici, operatori ATA, personale tecnico e amministrativo.

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BASTA VELENI! Critical mass per la salute dei territori

Per la giustizia sanitaria e climatica ora!
📆 13 dicembre ore
⏰14:30
📍Parco Nord – Via Aldo Moro/via Daniele Comboni.

Non è bastato battere il numero di giorni oltre il limite di PM10 dell’anno scorso arrivando a quota 75 giorni (il limite UE è di 35). Non è bastato avere uno dei peggiori novembre degli ultimi anni con 22 giorni su 30 oltre i limiti: il Comune di Milano ha intenzione di continuare la sospensione di qualsiasi misura anti-smog (Area B e C in primis) fino a gennaio, senza prevedere alcun incentivo o potenziamento della mobilità pubblica.

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Fuori Fase – 05 – Scali ferroviari e città pubblica

Il 10 novembre, come avevamo anticipato, è stato annunciata la cordata vincitrice del bando sull’ex scalo ferroviario di Porta Romana: Coima-Covivio-Prada, con il loro progetto da 180 milioni di euro, si assegnano dunque uno dei 7 antichi snodi ferroviari milanesi, al centro della “terza rivoluzione urbanistica” della città, puntando alle Olimpiadi invernali 2026 e oltre. In particolare Coima, dopo Porta Nuova, diventa così banditore (Scalo Farini), unico partecipante e vincitore (Romana) della più grossa operazione immobiliare di Milano.

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Reddito | Istruzione | Salute: giustizia sociale e sanitaria ora!

Nel solco delle mobilitazioni di queste settimane, le responsabilità sul territorio lombardo e milanese sono tante per ciò che non è stato fatto in 6 mesi di tregua epidemiologica. Mercoledì saremo in piazza della Scala, assieme a una rete di realtà milanesi e non solo, per portare le nostre rivendicazioni al sindaco di #milanononsiferma.

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La bolla olimpica

Per la tutela di Piano Terra e la sicurezza della comunità che lo gestisce e attraversa, la serata si svolgerà in streaming alle ore 19 sulla nostra pagina facebook Offtopic

“Oggi le Olimpiadi sono diventate un’occasione imperdibile per mettere mano ai fondi pubblici e realizzare nuove “indispensabili” infrastrutture per garantire lo svolgimento dei giochi: strade, autostrade, alberghi, stadi non c’è limite alla fantasia e anche alla realtà. Le Olimpiadi, dietro questa aura di valori positivi universali, sono anche diventate la miglior occasione per ridisegnare le città, svuotandole, in tanti modi diversi, di quelle presenze residuali, povere, che frenano lo sviluppo, la crescita del famoso P.I.L. Svuotandole dei soggetti più deboli, spedendoli in periferia, ad arricchire col lavoro sporco, il “centro”, comunque lo si voglia perimetrare. Alla fine, dopo questa smisurata ed iniqua distribuzione della ricchezza, le città e i territori si ritrovano più povere, indebitate e sotto ricatto, mentre un manipolo di imprenditori è già partito in direzione del prossimo grande evento, abbandonando un territorio saccheggiato dal punto di vista ambientale, con conseguenze sociali immaginabili.”

Così scrive Silvio La Corte nel libro da lui curato “La bolla olimpica”, in uscita edito da Mimesis. E in questa sintesi, così cinicamente realistica, possiamo riassumere quello che ci aspetta, e che si sta già concretizzando in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.

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