Lo scorso 22 maggio gli assessorati all’urbanistica e decentramento hanno organizzato, in collaborazione ai Comitati x Milano di zona 9, un incontro alla parrocchia di via Sebenico sul tema “nuovi servizi per il quartiere isola”. Nel corso della serata cittadini e associazioni si sono avvicendati nell’esporre domande, critiche, esigenze, relativamente a grandi e piccole problematiche dei quartieri Isola e Garibaldi.
All’alba di martedì 10 luglio, nel cuore della calda estate milanese, i due tavoli di partecipazione promessi in occasione dell’incontro verranno attivati dall’amministrazione sulle due priorità assolute per la zona: ubicazione del centro civico e restyling del cavalcavia Bussa. Accantonate vicende del tutto marginali quali destinazione del mercato di Piazza Minniti, il nuovo asilo comunale, il Modam ed il Centro Culturale del p.p.i. Varesine solo per citarne alcuni random, l’attenzione è quindi focalizzata su due questioni piuttosto periferiche per l’Isola e comunque marginali per gli investimenti in campo (ai limiti del ridicolo la cifra di 2mln di euro stanziati per il centro civico).
Così se da una parte si tace sulle domande importanti aperte nel corso del già citato incontro (8mila mq dalla destinazione d’uso enigmatica rilevati dal forum civico e 14mln di contributi aggiuntivi non pervenuti), dall’altra si attivano a metà luglio (!) due tavoli di confronto con una cittadinanza mai invitata nè interpellata agli incontri stessi.
Il meccanismo della governance in salsa pisapiana funziona in buona sostanza con lo sperimentato metodo della chiamata diretta: convocato un membro per associazione ed eslcusi totalmente i singoli cittadini così come forme di organizzazione informale e comunque non riconosciute dalla giunta stessa (e dalle sue appendici territoriali). A coordinare l’impresa è stata chiamata la sociologa Marianella Sclavi (che a inizio settimana sarà ospite di un dibattito informale su “bellezza e criticità della partecipazione” a Macao e che è autrice di una triste e recente intervista senza contraddittorio a Mario Virano sul tema dell’alta velocità in Italia. Lo schema qui brevemente tratteggiato nega in ogni sua espressione quell’inversione di rotta anelata in tempi di campagna elettorale. La strategia della confusione distoglie l’attenzione dalle, troppe, domande senza risposta, per concentrare l’energia su decisioni politicamente insignificanti, ininfluenti per la vita del quartieri e funzionali alla costruzione di un consenso tanto facile quanto effimero.
Riassumendo: nessuno all’Isola sa che, a metà luglio, verranno attivati alcuni incontri per dare consigli alla giunta sull’indirizzo di Via De Castilla dove costruire un piccolo centro civico e su cosa fare, risorse permettendo, del Bussa. Implicitamente, all’attivazione su queste inezie corrisponderà il rinvio di altri interventi sul quartiere (su tutti l’inaccettabile ritardo nella concessione del fazzoletto sottostante al Bussa ad Isola Pepe Verde). Cari compagni della giunta: non è un atteggiamento serio, non è utile, non è niente. E a pensarci bene, vedendo come si sta intervenendo su Expo, Ponte Lambro, Pgt..forse è meglio così.