Sabato 28 settembre torneremo nelle strade dei quartieri del sud-est milanese contro il saccheggio olimpico, per il diritto allo studio e all’abitare: una biciclettata critica nel terzo giorno della Fake Week organizzata da Rete dei Comitati, C.I.O. – Comitato Insostenibili Olimpiadi, Movimento per il trasporto pubblico, AspettaMi in contestazione della vuota retorica della Green Week promossa dal Comune e dalla giunta Sala, tra le principalo protagoniste della svendita della città pubblica e delle aree verdi urbane a mezzo cementificazione selvaggia e deregolamentazione.
In particolare, le Olimpiadi 2026 stanno devastando non solo l’arco alpino per opere inutili e nate già abbandonate (come a Cortina o in Valtellina), ma anche in città una grande area ex industriale come lo scalo di Porta Romana viene occupato dal Villaggio Olimpico, poi destinato a divenire l’ennesimo studentato privato per ceti ricchi e benestanti, mentre i redditi bassi sono espulsi o gli è negato la possibilità di vivere a Milano per studiare.
Qui un breve riassunto della vicenda:
- 2019: Milano si aggiudica con Cortina le Olimpiadi 2026: parte l’assalto all’ex Scalo ferroviario di Porta Romana, all’interno del saccheggio metropolitano di oltre 1 mln di mq degli scali milanesi, con il progetto del Villaggio Olimpico
- 2020: Sistemi Urbani FS apre il bando di gara, vinta a novembre da Fondo Porta Romana ( gestito da COIMA e partecipato da Covivio, Prada Holding e COIMA), con la promessa di trasformare il Villaggio in uno nuovo studentato (privato) a Giochi olimpici conclusi
- 2022: a settembre parte il cantiere, costo iniziale stimato di 100 mln
- 2024: inizia il ricatto dei costruttori, in un aumento generalizzato dei costi pretendono che gli oltre 40 mln extra siano coperti dalle risorse pubbliche. Affitto mensile annunciato: 1300 euro per una stanza singola.
Chiediamo che ciò che viene costruito con fondi pubblici sia restituito alla collettività, che gli alloggi del nuovo studentato siano assegnati con affitto calmierato al di sotto del prezzo di mercato.
Chiediamo che gli edifici abbandonati e in disuso, a Corvetto come nel resto della città, non vengano concessi ai privati ma siano ristrutturati come studentati per redditi bassi e caseggiati per nucleo in stato di bisogno abitativo.
Vogliamo una città per tutt* contro la metropoli olimpica per pochi