Giovedì 17 novembre dalle 20 ospitiamo la presentazione di Domani urbani. Futorologia e immaginari, scritto a più mani da compagn* appassionat* e studios* dei risvolti politici della fantascienza – come insegna la scuola di Antonio Caronia e della storica rivista, recentemente rilanciata, “Un’ambigua utopia”. Lo fa attraverso racconti futuristici che si muovono all’interno dello scenario urbano, da noi spesso indagato nel passato e presente come chiave di lettura centrale per indovinare le tendenze del futuro, e per questo volentieri ne parliamo con le/gli autor*.
H19 porte aperte e cena sociale
H20 inizio presentazione
Da diverso tempo il futuro si è guastato e non gode affatto di buona salute: il carattere rassicurante del domani, la promessa di emancipazione, la perfettibilità che deriva da esperienza, relazione e conoscenza hanno perso molto del loro fascino. La possibilità stessa di un’alterità spazio-temporale pare sbiadita, inesorabilmente soffocata da socialismi deludenti e truci, dall’ineluttabilità della mega-macchina capitalista, dall’ansia generalizzata di un pianeta in crisi da clima alterato e scarsa ossigenazione cerebrale. Si può parlare del domani come di quanto accadrà successivamente al presente in cui siamo immersi. Oppure se ne può parlare come di un set di opzioni, se non plausibili, a tutti gli effetti ancora possibili e desiderabili. In quest’ottica Domani urbani non si occupa tanto di futuro quanto di futuribile.
La nostra ipotesi di lavoro è che il momento sia propizio per riprendere la sfida immaginativa e con essa la prassi di un futuro incredibile e conviviale, incredibile perché conviviale.
Interventi di: Askapen, Asantewaa Boykin, Emanuele Braga, Carlotta Cossutta, Håkan Geijer, Roberto Paura, Andrea Perin, Stefano Portelli, Amanda Priebe, Daniele (dan) Salvini, Giuliano Spagnul, Dino Taddei, Annina Torre.